I rom e i sinti che accolgono i rifugiati. Accade a Prato e segna un fatto che sarà diffuso in tono molto minore. Al tempo della xenofobia come principale protagonista dei talk show e dei Tg arrivano notizie di una parte della società che prova a reagire.
In una nota, è il presidente della comunità pratese, Ernesto Grandini, annuncia: "La comunità rom e sinti di Prato - scrive- come le altre diffuse su tutto il territorio nazionale, conosce bene la violenza verbale (e non solo) che alimenta odio, paura e razzismo nei confronti del diverso. Abbiamo sempre reclamato maggiori diritti per le minoranze, non solo per le nostre, ci siamo sempre battuti per l'eguaglianza, per il contrasto alla xenofobia e per il diritto ad una vita dignitosa per tutti. Come cittadini italiani e pratesi (perché questo siamo), come europei e come sinti, non possiamo continuare a guardare con indifferenza tutto quello che sta accadendo. La mia comunità è quindi disponibile ad accogliere i profughi, nella misura in cui può essere per noi sostenibile e per loro dignitosa. Non sara' certo un gesto risolutivo ma potrebbe cambiare la vita a qualcuno ed e' nostro dovere, come cittadini italiani, dare un contributo di solidarietà ai problemi che vive il territorio in cui viviamo e una risposta diversa dalla paura".
È necessario comunicare queste posizioni. In questi giorni l'arresto di un presunto assassino per il duplice omicidio di Palagonia ha scatenato una nuova propaganda strumentale anti-migranti. Troppo poco è, invece, lo spazio per altre notizie. Come quella del titolare del supermercato che aiuta la famiglia di Anatoly, il 38enne ucraino morto in una rapina. O l'immigrato che a Milano ha salvato una donna dal suicidio in metropolitana. Serve una netta presa di posizione in Italia mentre in Germani sono gli stadi a ospitare striscioni di benvenuto nelle curve tedesche e 20mila persone sono scese in piazza in Austria al grido "Refugees Welcome". Siano questi i fatti protagonisti dell'informazione televisiva, non la propaganda xenofoba.
Giuseppe Manzo
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