La Campania, il Sud e a rotazione il resto del Paese è sommerso dall'acqua. Frane, esondazioni e un territorio che non vede al centro una seria messa in sicurezza. Come raccontato su questo giornale, nel Sannio in prima linea si sono mossi giovani e migrantiinsieme a decine di persone che hanno perso tutto. L'Alleanza delle cooperative si mobilita per le imprese del beneventano e del casertano ma specifica: "ora la prevenzione".
A rispondere ai cittadini esausti da questi continui disastri è il professore Franco Ortolani (a sinistra nella foto), geologo, che da sempre lancia il suo grido in difesa del territorio e ogni giorno dalla sua pagina facebook compie una vera e proprio opera di informazione tecnica: "Numerosi cittadini mi chiedono se sia normale che si verifichino questi nubifragi come quello che ha interessato e sta ancora inondando il Sannio. Si tenga presente che: "Deve essere così. Siamo o no in un periodo di cambiamento climatico? Vuol dire che il "normale" di prima non lo è più!" Quando lo capiscono gli amministratori?"
Secondo Ortolani "è più facile pensare alle royalty del petrolio estratto anche sui santuari dell'acqua potabile come vorrebbero fare nei Monti della Maddalena tra Vallo di Diano e val d'Agri, nei monti tra Basilicata e valle del Sele, ai margini dei Monti Picentini".
Poi l'unica ricetta possibile: "è da oltre 20 anni che lo stiamo dicendo: nuove difese occorrono per salvare, almeno, i cittadini. Nuove attenzioni all'assetto idrogeologico sono indispensabili. È finita l'era della "non prevenzione" per intervenire a disastro avvenuto in somma urgenza spendendo grandi somme di denaro pubblico senza fare gli interessi dei cittadini ma dei soliti".
Giuseppe Manzo
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