Ecco cosa dice il dossier “Amministratori sotto tiro. Intimidazioni mafiose e buona politica” curato da Avviso Pubblico e presentato oggi a Roma. Nel 2011 si è registrato un aumento del 27% delle intimidazioni mafiose e delle minacce criminali contro gli amministratori. Gli atti intimidatori non si registrano soltanto nel Mezzogiorno – dove si concentra comunque il maggior numero – ma anche nelle regioni centro-settentrionali dell’Italia, tra cui il Lazio, la Toscana, l’Emilia Romagna, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige.
Gli amministratori italiani sono sotto tiro: nel nostro paese c’è una vera e propria emergenza nazionale, con un aumento delle minacce e delle intimidazioni mafiose nei confronti di sindaci e amministratori locali in genere e del personale della Pubblica Amministrazione. A segnalarlo è il rapporto “Amministratori sotto tiro. Intimidazioni mafiose e buona politica” curato da Avviso Pubblico e presentato stamane nella capitale a Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma.
Nel 2011 si è registrato un aumento del 27% delle intimidazioni mafiose e delle minacce criminali contro gli amministratori: si è passati infatti da 212 casi del 2010 ai 270 fatti censiti nel 2011. Nel 2011 cioè vi sono stati mediamente 22,5 atti intimidatori al mese, pari a cinque ogni settimana, a uno ogni trentaquattro ore. E nel 2012 si è già superato il record negativo dei comuni sciolti per infiltrazione mafiosa: sono ben 25. Gli atti intimidatori non si registrano soltanto nel Mezzogiorno – dove si concentra comunque il maggior numero – ma anche nelle regioni centro-settentrionali dell’Italia, tra cui il Lazio, la Toscana, l’Emilia Romagna, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige. Dal punto di vista temporale, il maggior numero di atti intimidatori e di minacce si è registrato nel primo semestre (139 casi), con un picco assoluto nel mese di gennaio (42 casi), mentre il dato più basso si è registrato nel mese di dicembre (14 casi).
Le minacce nei confronti degli amministratori locali sono sia dirette, perché colpiscono direttamente le loro persone, che indirette, perché colpiscono le strutture e i mezzi comunali. Nel 2011 sono stati censiti 233 atti intimidatori diretti - 200 contro amministratori pubblici (il 74% a livello nazionale), 33 contro impiegati e dirigenti della Pubblica Amministrazione (il 12% a livello nazionale) - e 37 atti intimidatori indiretti contro scuole, magazzini, mezzi ed altre strutture comunali (il 14% a livello nazionale). Tra gli amministratori locali sono soprattutto i Sindaci ad essere oggetto di intimidazioni, seguiti dagli Assessori, dai Presidenti di consiglio comunale e dai consiglieri. Nel 2011, nota il rapporto, una “serie impressionante di minacce” è stata rivolta in particolare a sindaci che governano comuni calabresi (Isola Capo Rizzuto, Monasterace, Rosarno). Per quanto riguarda i dirigenti comunali, quelli più colpiti sono i responsabili degli uffici tecnici, i comandanti della Polizia Municipale e i loro sottoposti, i responsabili dei settori rifiuti, sanità e controllo sugli abusivismi edilizi.
Redazione
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