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Migranti e lavoro: la loro presenza nel settore dell’edilizia

Autore: Laura Paganini
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Pubblichiamo gli articoli di studenti e studentesse nell’ambito delle prove al modulo sull’Economia sociale del Master Sociocom  in Comunicazione dell’Università di Roma Tor Vergata: qui l’articolo di  Laura Paganini

 

Gli immigrati che lavorano in edilizia in Italia sono una componente essenziale del mondo del lavoro nel nostro paese. Negli ultimi decenni, infatti, il numero di lavoratori immigrati nel settore edile è cresciuto costantemente, raggiungendo percentuali significative in molte città italiane.

Provengono principalmente dall’Europa dell’est, dal Nord Africa e dal Medio Oriente, ma anche da Asia e Sud America. Spesso lavorano in condizioni difficili e per salari bassi. Tuttavia, non si può negare che la loro presenza sia fondamentale per mantenere attivo un settore che, altrimenti, potrebbe essere fortemente penalizzato dalla carenza di mano d’opera così come spesso segnalato dagli imprenditori. Questi lavoratori sono noti per la loro grande determinazione, che spesso li porta a lavorare duramente anche in condizioni difficili, affrontando sfide che molti altri lavoratori nativi non vorrebbero neanche lontanamente considerare.

Tuttavia, ciò che denota la condizione degli immigrati che lavorano in edilizia in Italia sono i loro salari bassi, spesso inferiori al minimo garantito dalla legge, condizioni di lavoro inadeguate e un sostegno ridotto per questioni di sicurezza sul lavoro. Questo è un punto fondamentale visto che l’edilizia è uno dei settori più a rischio di infortuni gravi, troppo spesso mortali. Sicuramente ad aumentare la fragilità di questi lavoratori ricorrono più fattori tra i quali la conoscenza della lingua ma anche una diversa cultura della sicurezza sul lavoro.

Curare la condizione degli immigrati che lavorano in edilizia è un tema di estrema importanza, che richiede un impegno condiviso tra istituzioni e società civile. Il ricorrere ai tanti subappalti e la liberalizzazione degli stessi va nella direzione opposta a questa intenzione. È importante sottolineare che gli immigrati che lavorano nell’edilizia sono spesso più qualificati dei lavoratori italiani. Infatti, essi sono soliti svolgere lavori di elevata specializzazione come ad esempio la posa di mattonelle o il marmo. D’altra parte occorre riconoscere che non sempre è facile per queste persone trovare lavori adatti alle loro qualifiche, poiché spesso vengono sfruttati dalle imprese edili che li assumono.

In conclusione, la presenza di lavoratori stranieri nel settore dell’edilizia è essenziale per la vita economica del nostro paese e va riconosciuta e valorizzata come merita. Non dobbiamo dimenticare che sono loro a garantire, con il loro lavoro, la costruzione delle case e degli edifici che abiteremo in futuro. È necessario garantire loro condizioni di lavoro dignitose e rispettare, attraverso un’analisi severa del territorio, gli standard di sicurezza sul lavoro e della loro condizione umana. Questo, senza dimenticare nemmeno la possibilità di garantire i loro diritti lavorativi e, soprattutto, la dignità della persona.