La percezione della pericolosità del virus è sempre meno diffusa. Non solo gli italiani ritengono sempre meno probabile contrarlo, ma si sentono anche molto meno vulnerabili rispetto al passato. Lo spiega il radar di Swg: solo il 20% degli italiani è preoccupato di contrarre il virus.
Nel compenso crescono rabbia e tristezza, parimenti ad un marcato peggioramento della percezione della situazione economica, tanto nel lungo, quanto nel breve periodo.
A due mesi dalla conclusione del lockdown il virus non fa più paura e la sperimentazione della nuova normalità sta trovando un proprio equilibrio, con un numero sempre maggiore di italiani che ritornano a fare acquisti, andare al ristorante. Il new normal è percepito nella maggioranza dei casi come diverso rispetto al passato, ma la nuova normalità non appare migliore di quella pre-Covid, anzi più facilmente peggiore.
In un quadro complessivo di marcata incertezza, gli ultimi sette giorni hanno mostrato un forte peggioramento dei vissuti e delle percezioni individuali. A questo riguardo, l’impennata registrata nei sentimenti di rabbia e tristezza conferma come gli italiani continuino a muoversi su uno stretto crinale, che potrebbe portare a repentini capovolgimenti del sentiment collettivo.
Governo: ancora fiducia
Come viene percepito il modo in cui si muove e agisce l’esecutivo? Il secondo Governo Conte, che gode di un gradimento piuttosto elevato, anche se con segnali di qualche difficoltà, non viene considerato particolarmente decisionista, viene piuttosto ritenuto o attendista o equilibrato.
Il ruolo del Premier è centrale ma, secondo i cittadini, il potere non è concentrato nelle sue mani. Ma nemmeno il PD e il M5S hanno un peso determinante, le decisioni che contano vengono prese da una cerchia ristretta di collaboratori di Conte. E le scelte più che collegiali appaiono essere la sintesi di posizioni conflittuali.
Gli elettori delle forze della maggioranza sono sostanzialmente soddisfatti dello stile del Governo e ritengono che nell’attuale situazione sia difficile fare di meglio. Al contrario, le opposizioni si mostrano molto critiche denunciando un eccessivo stallo causato dall’incapacità e dalla tendenza.
La fede al tempo del Covid
L’emergenza Covid-19 sembra aver messo in difficoltà parte degli italiani sul piano della spiritualità. popolazione più anziana è quella che manifesta di aver subito di più il fenomeno: aumenta una dimensione spirituale che diventa più personale a discapito della partecipazione a celebrazioni o visite ai luoghi di culto.
Emerge inoltre una dimensione caritatevole che porta un quinto degli italiani a fare elemosina o a comprare generi alimentari e farmaci per le fasce di popolazione più bisognose.