La valigia di cartone con indosso gli stessi abiti di chi, nel secolo scorso, si apprestava a lasciare la propria terra in cerca di fortuna altrove, in un parallelismo simbolico tra l’emigrazione di ieri e l’immigrazione di oggi.
È così che il fotografo professionista Paolo Galletta ha voluto immortalare alcuni migranti, nelll'ambito del suo fotoracconto Siamo tutti migranti. I suggestivi scatti sono stati in esposizione dal 14 al 16 Dicembre presso i Chiostri di Palazzo Mariani, a Piazza Antonello a Messina, all’interno del Contaminazioni fest, nell'ambito delle iniziative promosse in occasione del settantesimo anniversario della Dichiarazione dei diritti universali dell'uomo.
Foto in bianco e nero che sono stati utilizzati anche per la realizzazione di un calendario 2019, acquistabile con una donazione, dai cui proventi sarà possibile sostenere progetti di inclusione e intercultura promossi dall’associazione Anymore onlus. La presentazione del progetto, avvenuta lunedì 10 dicembre presso la sede di Anymore Onlus di Messina, è stata l’occasione per riunire i partner del progetto ed i rappresentanti dell’associazionismo e del mondo cooperativo, impegnati nella gestione dei servizi ai migranti.
Protagonisti sul set fotografico giovani volontari, ma anche beneficiari del Centro Accoglienza Liberty di Messina e del Progetto Sprar di Terme Vigliatore gestito, quest'ultimo, dalla Cooperativa Azione Sociale di Messina. Attraverso l’obiettivo della macchina fotografica, Paolo Galletta ha provato a rappresentare, attraverso i volti dei migranti, la stessa malinconia dei nostri avi nel lasciare la propria terra ed i propri affetti, in cerca di migliori opportunità.
A distanza di un secolo, quegli stessi volti e lo stesso desiderio di riscatto, al di là delle differenze etniche, linguistiche o religiose, lo ritroviamo in chi oggi raggiunge le nostre coste. Un modo per guardare allo specchio un passato che ci appartiene e che mai come adesso chiede di non essere dimenticato.